21 July 2022
Il Presidente Zaccheo è intervenuto oggi sulla regolazione del TPL nel contesto della trasformazione digitale, al seminario organizzato dalla “Scuola di Specializzazione in Studi sull’Amministrazione Pubblica SPISA”, dell’Università di Bologna Alma Mater, intitolato “Servizi pubblici locali: industrializzazione dei servizi; aggregazioni e integrazioni delle gestioni per esigenze di funzionalità e caratteristiche dei servizi a rete”.
Secondo Zaccheo, il riordino della disciplina dei servizi pubblici locali, nell’ambito del Disegno di legge annuale per la concorrenza, è un’occasione per un intervento riformatore di ampio respiro sul settore del trasporto pubblico locale (TPL). L’azione regolatoria incontra un limite quando le decisioni sui lotti sono assunte con legge regionale. In tali casi, appare opportuno un criterio direttivo nell’esercizio della delega sui SPL per ricondurre le decisioni conformative del mercato, come la definizione dei lotti di gara ma anche le proroghe concesse per legge, alla sfera amministrativa (e non legislativa) degli enti competenti
Riguardo alla dimensione dei lotti e alla promozione di dimensionamenti ottimali, sarebbe preferibile – secondo il Presidente dell’ART – investire sulla razionalità procedurale delle soluzioni da adottare, riconducendo le scelte di configurazione dei bacini di mobilità e dei lotti di affidamento a motivazioni adeguatamente supportate sul piano tecnico-trasportistico ed economico.
Un intervento legislativo efficace potrebbe consistere nell’enforcement delle regole e dei controlli già esistenti e nell’adozione di uno strumento di incentivazione di tipo finanziario nei confronti delle amministrazioni.
In generale, occorrerebbe un intervento riformatore del TPL che comprendesse la revisione dei meccanismi di distribuzione delle risorse del Fondo Nazionale Trasporti e di altri fondi (PNRR, fondo complementare, ecc.), sia per il finanziamento dei servizi minimi, sia per la costruzione delle correlate infrastrutture, in ottica premiale, correlando la corresponsione di quote dei fondi, anche in maniera graduale, a risultati misurabili tramite opportuni indicatori di risultato (outcome).
In una prospettiva di MaaS (Mobility as a Service), occorrerebbe integrare servizi di mobilità diversi con servizi che hanno a che fare con la fruizione, ad esempio, del tempo libero, in maniera da garantire servizi door-to-door ai passeggeri. Si tratta di un nuovo paradigma competitivo nel quale aumenta l’interazione tra servizi e infrastrutture.
L’Autorità sta lavorando per definire regole volte a garantire l’uso trasparente e non discriminatorio degli algoritmi e dei dati nei confronti di utenti e operatori, anche mediante l’individuazione di modalità di accesso alternative tese a superare le barriere del digital divide e ad evitare condizioni di esclusione per determinate categorie di utenti.
Il Presidente Zaccheo è intervenuto oggi sulla regolazione del TPL nel contesto della trasformazione digitale, al seminario organizzato dalla “Scuola di Specializzazione in Studi sull’Amministrazione Pubblica SPISA”, dell’Università di Bologna Alma Mater, intitolato “Servizi pubblici locali: industrializzazione dei servizi; aggregazioni e integrazioni delle gestioni per esigenze di funzionalità e caratteristiche dei servizi a rete”.
Secondo Zaccheo, il riordino della disciplina dei servizi pubblici locali, nell’ambito del Disegno di legge annuale per la concorrenza, è un’occasione per un intervento riformatore di ampio respiro sul settore del trasporto pubblico locale (TPL). L’azione regolatoria incontra un limite quando le decisioni sui lotti sono assunte con legge regionale. In tali casi, appare opportuno un criterio direttivo nell’esercizio della delega sui SPL per ricondurre le decisioni conformative del mercato, come la definizione dei lotti di gara ma anche le proroghe concesse per legge, alla sfera amministrativa (e non legislativa) degli enti competenti
Riguardo alla dimensione dei lotti e alla promozione di dimensionamenti ottimali, sarebbe preferibile – secondo il Presidente dell’ART – investire sulla razionalità procedurale delle soluzioni da adottare, riconducendo le scelte di configurazione dei bacini di mobilità e dei lotti di affidamento a motivazioni adeguatamente supportate sul piano tecnico-trasportistico ed economico.
Un intervento legislativo efficace potrebbe consistere nell’enforcement delle regole e dei controlli già esistenti e nell’adozione di uno strumento di incentivazione di tipo finanziario nei confronti delle amministrazioni.
In generale, occorrerebbe un intervento riformatore del TPL che comprendesse la revisione dei meccanismi di distribuzione delle risorse del Fondo Nazionale Trasporti e di altri fondi (PNRR, fondo complementare, ecc.), sia per il finanziamento dei servizi minimi, sia per la costruzione delle correlate infrastrutture, in ottica premiale, correlando la corresponsione di quote dei fondi, anche in maniera graduale, a risultati misurabili tramite opportuni indicatori di risultato (outcome).
In una prospettiva di MaaS (Mobility as a Service), occorrerebbe integrare servizi di mobilità diversi con servizi che hanno a che fare con la fruizione, ad esempio, del tempo libero, in maniera da garantire servizi door-to-door ai passeggeri. Si tratta di un nuovo paradigma competitivo nel quale aumenta l’interazione tra servizi e infrastrutture.
L’Autorità sta lavorando per definire regole volte a garantire l’uso trasparente e non discriminatorio degli algoritmi e dei dati nei confronti di utenti e operatori, anche mediante l’individuazione di modalità di accesso alternative tese a superare le barriere del digital divide e ad evitare condizioni di esclusione per determinate categorie di utenti.
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